Frasi del Film "Risvegliare la Vita" Waking Life



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Ci sono due tipi di sofferenti a questo mondo: quelli che soffrono per una carenza di vita e quelli che soffrono per una sovrabbondanza di vita. Io mi sono sempre ritrovato nella seconda categoria. Se ci pensi un attimo, quasi tutti i comportamenti dell'uomo e le sue attività in sostanza non sono diverse da quelle degli animali. Le più avanzate tecnologie e la nostra abilità artigiana ci portano al livello dei super-scimpanzé, non di più. In realtà la differenza fra, diciamo, Platone e Nietzsche e l'uomo medio, è maggiore di quella che esiste fra lo scimpanzé e l'uomo medio. Il regno del vero spirito, del vero artista, del santo, del filosofo, sono in pochi a raggiungerlo. Perché così pochi? Perché la storia del mondo e l'evoluzione non sono esempi di progresso ma piuttosto un'infinita e futile addizione di zeri? Non si sono sviluppati i valori più importanti. Diamine, i Greci 3000 anni fa non erano certo meno progrediti di noi. Allora quali sono le barriere che impediscono all'essere umano di arrivare per lo meno vicino al suo vero potenziale? La risposta a questa domanda la si può trovare in un'altra domanda. Qual è la caratteristica umana più universale? La paura. O la pigrizia.


Se mi rifiuto di considerare l'esistenzialismo solo un'ennesima moda francese o una curiosità storica è perché credo che abbia qualcosa di molto importante da offrirci, per il nuovo secolo [...]
Io temo che stiamo perdendo la capacità del vivere con passione, di assumerci la responsabilità di quello che siamo, la capacità di raggiungere dei risultati e di sentirci soddisfatti della vita.
L'esistenzialismo, viene spesso trattato come una filosofia della disperazione. Ma io credo che sia esattamente l'opposto.[...] Quello che viene fuori dalla lettura di questi filosofi, non è tanto un senso di angoscia nei confronti della vita, ma al contrario, una certa esaltazione nel sentirsi padroni della vita stessa. Siamo noi cioè, a crearci la nostra vita.
Ogni volta che parli di una persona come di una costruzione sociale [...]non fai altro che aprire le porte ad una marea di giustificazioni. Quando Sartre parla di responsabilità, non parla di qualcosa di astratto, non sta parlando di quel genere di io o di anima di cui discuterebbero i teologi; ma di qualcosa di molto concreto. Come io e te che parliamo, prendiamo decisioni, facciamo cose e ne accettiamo le conseguenze.
È vero che nel mondo siamo 6 miliardi di persone e stiamo aumentando. Ciò nonostante, quello che fai, fa la differenza. Fa la differenza in termini materiali, fa la differenza per le altre persone e crea un precedente. [...] Insomma, io credo che non dobbiamo mai chiamarci fuori, e credere di essere vittime di una concomitanza di eventi. Siamo sempre noi a decidere chi siamo.


Su questo ponte, Lorca avverte: la vita sogno non è. Sveglia, e... Sveglia... e... Sveglia!
Sono in molti a credere che, poiché è successo l'allora, l'adesso non esiste. Ma non sono stato io a dire che l'attuale meraviglia, di questo momento è la figlia [...].
Noi siamo gli autori di noi stessi, i co-autori di un gigantesco romanzo di Dostoevskij con protagonisti dei clown!
Questa cosa che ci coinvolge e che chiamiamo mondo, è un'oppurtunità che ci permette di dimostrare quanto possa essere eccitante e stimolante, l'alienazione..
La vita è in pratica un miracolo, una raccolta nel tempo, di momenti sbalorditi dal fatto di trovarsi l'uno di fronte all'altro.
Il mondo è un esame, per stabilire se sappiamo davvero elevarci alle esperienze dirette. La vista è un esame per stabilire se sappiamo guardare oltre. La materia è un esame per la nostra curiosità. Il dubbio è un esame per stabilire la nostra vitalità. [...]
Si sta affermando l'ipotesi secondo cui non si può capire la vita e al contempo viverla. Io invece direi che una vita compresa, equivale a una vita vissuta. [...]
Nelle romanticissime serate con me stesso, vado a ballare la salsa con la mia confusione. [...]
Quando ci si rende conto di essere un personaggio dei sogni, ma dei sogni di qualcun altro, è allora che si ha la consapevolezza di se stessi.


Ehi, sei un sognatore?
Ormai non se ne vedono quasi più, è un periodo duro per i sognatori. Dicono che il sogno è morto, che nessuno sogna più, ma non è morto, è stato solo dimenticato, rimosso dal nostro linguaggio. Nessuno lo insegna così nessuno sa che esiste.
Il sognatore è confinato nell'oscurità. Io cerco di cambiare tutto questo e spero anche tu, sognando ogni giorno. Sognando con le mani, sognando con la mente.
Il nostro pianeta deve affrontare i problemi enormi di sempre, perciò non annoiarti mai, questo è in assoluto il periodo più eccitante in cui possiamo trovarci a vivere, ed è soltanto l'inizio.


Personaggio: Io mi considero un lubrificatore sociale del mondo dei sogni. Aiuto le persone a diventare lucide, senza problemi. In pratica elimino le paure, le angosce, e lascio solo il bello, lo spasso.
Protagonista: Con diventare lucidi, intendi sapere che si sta sognando, giusto?
Personaggio: Sì, così puoi controllare i sogni. E i sogni controllati sono più realistici dei sogni non lucidi.
Protagonista: Io mi sono appena svegliato da un sogno, ma non era di quelli tipici, era come se fossi entrato in un universo alternativo..
Personaggio: Sì, è un sogno reale. Tecnicamente sognare, è un fenomeno del sogno, ma ci si può anche divertire un casino nei propri sogni! Perché tutti sanno che divertirsi è il massimo [...]Che succedeva nel tuoi sogno?
Protagonista: Ah, c'erano un sacco di persone che parlavano, qualcuno diceva cose assurde. Sembrava quasi uno strano film. Più che altro, pontificavano su qualsiasi argomento, con molta intensità [...]
Personaggio: Questi sogni li puoi controllare.[...] Il trucco è renderti conto che stai sognando, fin dall'inizio. Devi essere capace di riconoscerlo. Devi essere capace di chiederti: oh cavolo ma è un sogno? Sai, quasi nessuno si fa queste domande, né da sveglio, né tanto meno quando dorme. È come se tutti fossero sonnambuli quando sono svegli, e vegliambuli quando dormono. In entrambi i casi, non ne traggono vantaggio.
Protagonista: Quello che mi ha fatto rendere conto che stavo sognando, è stato il mio orologio digitale. Non riuscivo a leggerlo, come se i circuiti si fossero completamente guastati.
Personaggio: Sì, capita abbastanza spesso. Anche le piccole scritte sono difficili da leggere, sono molto instabili. Un altro indizio è quando cerchi di regolare l'intensità della luce, non ci riesci mai! Se ti capita di vedere un interruttore, spingili e prova a vedere se funziona.
È una delle cose che non si possono fare nel sogno lucido... Ma sai che mi frega, io posso volare, posso conversare per quanto mi pare con Albert Schweitzer, posso esplorare queste nuove dimensioni della realtà... Per non parlare della possibilità di fare ogni genere di sesso che voglio! È a dir poco stupendo! Non posso regolare la luce, e allora?
Protagonista: Ma è una delle cose che servono a controllare se stai sognando, giusto?
Personaggio: Si! Come ho detto, anche tu puoi allenarti a conoscere i segni, basta che ogni tanto provi ad accendere una luce. Se la luce è accesa, e tu non riesci a spegnerla, probabilmente stai sognando. Allora puoi darti da fare, e credimi, il campo è sconfinato... Sai a cosa mi sto dedicando? Visioni a 360 gradi! Bello eh?...[...]
[Il protagonista poi se ne va, ma prima di uscire, vede un interruttore e prova a spingerlo per spegnere la luce. Ma con sua sorpresa, la luce non si spegne, così si accorge di essere in un sogno]


Fonte: Wikiquote

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