Trapianto di testa: un team italiano e cinese fanno discutere


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Il primo appuntamento tra la medicina e il trapianto di testa si doveva svolgere a dicembre 2017, ma è stato spostato in Cina nel 2018.

Sergio Canavero direttore del Gruppo avanzato di Neuromodulazione di Torino insieme a Xiaoping Ren, un neurochirurgo cinese dell’Harbin Medical University eseguiranno insieme il primo trapianto di testa. 

Valery Spiridonov, affetto da una grave patologia genetica, la malattia di Werdnig-Hoffmann è la persona che si è offerta come volontario per l'operazione.
Per quanto riguarda il donatore del corpo la stampa crede che sia un prigioniero che è stato condannato a morte. 
Il fatto che l'operazione si sia spostata in Cina aumentano i dubbi sulla provenienza del donatore in quando il paese è spesso stato criticato per usare gli organi di prigionieri uccisi, scrive l'Independent. 

Canavero sogna di eseguire questo intervento da quando all'età di 15 anni lesse sul giornale del primo trapianto di testa eseguito su una scimmia dal dottor Robert White. 
La scimmia rimase in vita per circa 9 giorni prima che il corpo avesse una reazione immunitaria di rigetto della nuova testa. 
I russi tentarono una cosa simile nel 1959 quando "incollarono" la testa di un cane sul corpo di un altro cane, in modo tale da avere un cane con due teste. 
L'animale rimase in vita per 23 giorni. 
Xiaoping Ren sta esercitando la procedura sui topi da laboratorio con un risultato abbastanza scarso in quanto i topi rimangono vivi solamente per qualche minuto per poi morire. 

Quali sono le difficoltà da superare?

Le decapitazioni devono essere eseguite in condizioni di ipotermia, riducendo drasticamente la temperatura della testa del destinatario e del corpo del donatore. 
Questa procedura è necessaria perché si preservi il tessuto durante il tempo in cui non sarà collegato al sistema circolatorio ed estendere così il tempo in cui le cellule potranno sopravvivere senza ossigeno.

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Tutta l'operazione ruota intorno alla riuscita del ricongiungimento del midollo spinale in modo che il cervello del paziente possa controllare il nuovo corpo. 
Canavero suggerisce di farlo con un composto chiamato polietilenglicole (PEG), che ha la funziona di far crescere i nervi nel midollo spinale riuscendo così anche a "incollare" la testa con il corpo. 

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Il paziente va tenuto in seguito in coma per tre o quattro settimane, completamente immobile, collegato ad un sistema di elettrodi per contribuire a stimolare la crescita dei nervi.

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In seguito bisognerà verificare la capacità del sistema immunitario di accettare la nuova testa.

Per concludere verificheranno se i farmaci immunosoppressori, che impediscono al sistema immunitario di attaccare i tessuti estranei in caso di trapianto, proteggeranno il cervello e gli altri organi.

Quale è attualmente la situazione?

100 milioni di dollari è la cifra che serve per eseguire l'intervento.
La raccolta fondi organizzata dal governo russo non è riuscita a raggiungere la cifra indicata per cui si stanno cercando altre soluzioni.
Una di queste potrebbe essere il finanziamento da parte del governo cinese e dunque anche l'intervento non verrà più eseguito su Valery ma su un nuovo paziente cinese.
Valery avendo perso la fiducia nella sua operazione ha deciso di eseguire una già testata e funzionante anche per i casi come i suoi: un'impianto di acciaio che consentirebbe di tenere eretta la sua colonna vertebrale. 

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